Stjepan Mesić - Primo Ministro

L’economia e la politica sono due punti particolarmente focali della Repubblica di Croazia. La politica prima di tutto ha un ruolo fondamentale nella sua storia e, le varie vicissitudini che tale nazione ha dovuto affrontare, l’hanno plasmata per come è ora.

La prima Costituzione venne pubblicata nel 22 dicembre del 1990 e da allora subì numerosissime modifiche soprattutto per questioni governative. Da un governo inizialmente “semipresidenziale” si passò ad uno parlamentare e ulteriori modifiche furono attuate per la suddivisione dei compiti tra gli organi istituzionali.
Venne pertanto ridotta la concentrazione dei poteri nelle mani del presidente.

Il presidente della repubblica è la carica più alta dello stato ed è eletto a suffragio universale diretto ogni cinque anni e ha notevoli poteri (anche se sempre meno degli anni precedenti) per la formazione del governo.

Egli propone il Primo Ministro che però deve essere approvato dal consenso del parlamento. Il Presidente della Repubblica è anche Comandante delle Forze Armate della Repubblica di Croazia e di tutti i Servizi Segreti. L’attuale Presidente è Stjepan Mesic che fu eletto per la prima volta il 16 gennaio del 2005 e ad oggi si trova nel suo secondo mandato.
Il parlamento croato è un organo unicamerale con 160 deputati eletti dal popolo ogni quattro anni; è un organo esclusivamente legislativo ed è chiamato in lingua croata Sabor.
Il Sabor dunque si riunisce solamente per due periodi in un anno, ovvero dal 15 gennaio al 15 luglio e dal 15 settembre al 15 dicembre.
Il Governo invece, ovviamente guidato dal Primo Ministro, è composto da quattro Vice Primi Ministri e da 14 ministeri. Il governo di solito si occupa di proporre leggi e del bilancio fiscale, inoltre ha in sé pieni poteri esecutivi e di politica estera e interna. Il Potere Giudiziario è invece nelle mani della Corte Suprema e tribunali.
In tal potere si aggiunge anche la Corte Costituzionale che si occupa di argomenti relativi alla Costituzione.

Per quanto riguarda l’economia, quella croata si basa quasi esclusivamente sul terziario e sull’industria leggera. Solamente negli ultimi anni il turismo sta avendo un influsso veramente straordinario e possiamo notarlo tutt’oggi soprattutto per la presenza di numerose infrastrutture turistiche in tutta la zona balneare.
Nonostante l’economia sembri essere organizzata in modo post-comunista, alla fine degli anni ottanta cominciò una notevole transazione verso il metodo capitalistico, determinata dalla de-industrializzazione causata dalla guerra. Negli ultimi anni il paese continua a crescere a livello economico tanto che da qualche anno sta tentando di entrare a pieno titolo nell’Unione Europea.
Nel febbraio del 2005 infatti sottoscrisse il Patto di Stabilità, Crescita e Sviluppo dell’UE.
Uno dei settori che ha subito una notevole crescita, connesso strettamente al fattore turismo, è quello dei trasporti. Negli ultimi anni sono state costruite moltissime superstrade e autostrade che collegano tutte le città della Repubblica della Croazia. Il primo piano di costruzione venne organizzato solamente nel 2001 che prevedeva il termine dei lavori nel 2005 (sostanzialmente per la costruzione dell’autostrada Zagabria – Spalato, dalla storia travagliata).
Già alla fine del 2007 risultano in attivo oltre 1000 km di autostrada che raggiungono i diversi angoli del paese: nel 2010 si ha intenzione di raggiungere i 1500 km complessivi.

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